Dopo una votazione combattuta tra Dolomiti e Foreste casentinesi, il verdetto: "La route estiva di quest'anno si terrà... Nelle foreste casentinesi!"

Ed è iniziata così la preparazione che ci ha visti, divisi in pattuglie, preparare quella che sarebbe stata la nostra route estiva di noviziato, a cui purtroppo non hanno potuto partecipare per vari problemi la Valentina e la Greta F.

Il tema della route votato per quest'anno è un argomento molto sentito alla nostra età: le differenze tra uomini e donne.

Finiti i preparativi, sabato 9 luglio siamo partiti in treno con destinazione Firenze, da cui abbiamo poi preso un autobus per raggiungere la prima tappa: San Godenzo.

Nonostante i primi giorni fossero i più impegnativi dal punto di vista del percorso, siamo tutti riusciti ad arrivare puntuali alle varie destinazioni senza troppi intoppi.
Fortunatamente, siamo riusciti a trovare sempre almeno una fonte d'acqua al giorno, dato che il caldo si faceva sentire e il sudore pure (i nostri nasi hanno apprezzato questa igiene sommaria, soprattutto in tenda).

Durante il tragitto abbiamo avuto anche la fortuna di visitare un eremo e apprendere un po' di più sulla vita di un eremita.

Giovedì, il giorno prima di arrivare alla nostra destinazione finale, siamo stati divisi a sorte in piccoli gruppetti da due o tre persone (rigorosamente almeno un ragazzo e una ragazza) e, minuti di cibo, cartina e una busta misteriosa, siamo stati mandati ognuno per la propria strada.

Dopo non poche vicissitudini (gruppi che si perdono, zecche, balle di fieno erranti ed altro), ognuno è arrivato sano e salvo a destinazione.

Le buste che abbiamo aperto durante il percorso contenevano una riflessione sull'anno scoutistico che abbiamo passato insieme, mentre la camminata è stata una buona occasione per conoscerci meglio e passare un po' di tempo a pensare su com'era trascorsa la nostra prima route.

L'ultimo giorno, infine, abbiamo avuto occasione di visitare l'eremo della Verna, in compagnia di un cane in cerca di attenzioni che ci ha seguiti per tutta la strada (per poi ricongiungersi con i suoi padroni).

Il ritorno a casa è stato un po' traumatizzante: dopo essere arrivati ad Arezzo, infatti, abbiamo scoperto che il treno che dovevamo prendere era in ritardo di un'ora e mezza, facendoci così perdere la coincidenza e, apparentemente, la possibilità di tornare a casa in serata.

Ma, quando tutto sembrava ormai andare per il peggio, siamo riusciti lo stesso a prendere il treno in ritardo e a farci ospitare nel vagone delle biciclette di un treno notturno, per la sfortuna dei passeggeri in cerca di silenzio.

Nonostante questo imprevisto giunto proprio alla fine del nostro percorso, abbiamo mantenuto la gioia e allegria che è propria di noi scout. E così siamo riusciti, alle una di notte del sabato, a tornare tutti alle proprie case.

Fortunatamente da questa avventura siamo tornati tutti illesi, carichi di ricordi e di un'esperienza che non dimenticheremo facilmente. Siamo pronti per passare in clan!

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